mercoledì 4 giugno 2008

E' passato un anno (risposta a Filippo)

Convengo con te Filippo che la delusione ha toccato molti, parlo del coinvolgimento dei residenti che si sono organizzati per migliorare la qualità, proponendo soluzioni e attivandosi su vari fronti.
Si pensava che la nuova stagione portasse un dialogo diverso, cambiando la strategia da impositiva a partecipativa, di dialogo, la speranza è che si sia ancora in tempo e che si operi per recuperare tale situazione, portando come spesso sento dire i cittadini (residenti) al centro dell’attenzione, in particolare su decisioni che ricadranno nel bene o nel male sulle loro spalle per decenni.
Scolmatore, bretelle, traffico & viabilità, verde, trasporti, parcheggi, impatto dei nuovi progetti edili, vincoli, sicurezza, giovani (se gli spazi di aggregazione funzionano e sono realizzati intelligentemente sul territorio tolgono alcuni problemi ai residenti), etc.

La città va vista per le sue esigenze nell’insieme e siamo d’accordo, ma le esigenze nascono dalle realtà che formano la città, i quartieri, ognuno con caratteristiche ed esigenze diverse.
Il ruolo dell’amministrazione dovrebbe essere quello di raccogliere e raccordare le esigenze nell’ottimizzazione che soddisfi tutti. Questo è mettere il cittadino al centro dell’attenzione e rendere un brillante servizio alla città.
Certo la triste storia dell’assessorato ai quartieri non ha favorito un tale scenario che tutti si aspettavano, forse perchè tutti volevano “parlare” con i quartieri, con il risultato che non ci parla nessuno.
E sui quartieri ci sarebbe molto fare, ma ho l’impressione che siano visti come un pericolo politico antagonista all’amministrazione, invece che come un’opportunità per creare il nuovo e portare l’amministrazione tra i cittadini.
Mi associo alla tua speranza di cambiamento nel prosieguo che credo sia quella di molti cittadini.

Gianfranco

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